Saturday 1 March 2008

Alessandro Zarelli: chi l'ha visto?

Alessandro Zarelli è stato il miglior calciatore italiano che non si è mai visto giocare. Una futura stella nella sua mente bacata. Un grande talento da scoprire, la nuova promessa pallonara. Uno stallone italiano giunto in terra d'Albione per illuminare i palcoscenici calcistici britannici con le sue "fantasiose" giocate.


Purtroppo, Alessandro Zarelli era un piccolo truffatore che aveva l'abilità di un asino con due gambe a giocare a pallone. Ciò non gli ha impedito di ottenere contratti ed essere accolto ed osannato come il Messia del calcio. Le sue vittime furono squadre sparse in Irlanda, Inghilterra e in Galles. Quello che mancava ad Alessandro non era certamente il fascino latino del cantastorie ma un "piccolo" dettaglio, per essere considerato un grande calciatore: tecnica calcistica.


La presunta mente geniale avrebbe utilizzato una strategia semplice per farsi prendere dai club: inviava alcuni fax falsi con lo stemma della Federazione Italiana Giuoco Calcio, firmati da un ipotetico funzionario federale di nome Matteo Colabase, poi si presentava alla squadre con un sorriso a trentadue denti affermando che in quel periodo era infortunato e così, vivendo di espedienti, si faceva mantenere e le sue vittime gli concedevano prestiti in denaro, ospitalità convinte di avere un grande calciatore pronto a rientrare dal suo infortunio. Gioco che gli veniva bene fino ad essere poi scoperto, così scappava lasciando una scia di debiti non pagati nei locali ed alberghi, deludendo le fanciulle che pensavano di diventare la prossima Wag del "Campione".

In realtà, non si può fare a meno di ammirare il genio di questo ragazzo le cui avventure iniziarono in Irlanda nel 2005 nella squadra Lisburn Distillery. Alessandro Zarelli si era iscritto a Lisburn nel quadro di una presunta collaborazione calcistica gestita dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. O almeno questo era quello che aveva detto al club.

Sembra incredibile che nessuno si fosse preso la briga di verificare la veridicità dei fatti, ma se ti si presenta il prossimo ipotetico Roberto Baggio alla porta e dice di essere stato inviato dalla FIGC, tu lo allontani con una pedata nel sedere? Beh, noi italiani sì. Comunque tale fu l'impatto che furono scritte pagine su quotidiani e giornali locali del giovane fenomeno italiano. Zarelli ha rivelato il suo (falso) passato affermando che nell'estate del 2001 aveva militato con i Glasgow Rangers, ma a 16 anni d'età, poveretto, sentiva molto la nostalgia di casa e dei suoi genitori e, essendo troppo giovane, dopo tre mesi tornò a casa.

Completato i suoi studi in Italia, ripartì per l'Inghilterra per andare allo Sheffield Wednesday nel 2003, ma disse che era lì solo per quattro mesi durante i quali s'infortunò ed il suo periodo di prova ad Hillsborough terminò. Tornato in Italia giocò per AC Asti. L'articolo si concludeva con la notizia che Alessandro Zarelli si sarebbe aggregato con la seconda squadra prima di entrare in lizza per un posto in prima. Non esordì mai.

Lo stallone italiano fu cacciato per un'infrazione disciplinare e così, solo come un randagio affamato in cerca di cibo, sbarcò in Galles e tentò di ripetere la sua performance teatrale sia a Quay Connahs che a Bangor City, lasciando ancora i funzionari dei club in un confuso stato di ebbrezza vitale per avere ottenuto le future prestazioni del nuovo fenomeno. Ma le sue bugie furono scoperte solo quando il manager del Bangor City, Peter Davenport, prese la decisione sensata di squillare ad un amico a Sheffield che, naturalmente, non aveva mai sentito parlare della superstar italiana. Zarelli fu, ancora costretto a fuggire lasciando il Galles con fatture alberghiere non pagate.

L'infamante notorietà lo raggiunse quando fu adescato da un giornalista, il quale giro' un documentario televisivo su Sky: Superfakes. Diventò il Re dei bidoni stranieri nel Regno Unito e il beniamino deriso di molti fans.

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