Saturday 1 September 2012

François Zahoui: "Zigulì"


François Zahoui è passato alla storia del calcio italiano per essere stato il primo calciatore del continente nero a militare nel nostro campionato. A volerlo fu il carismatico e vulcanico Presidente dell'Ascoli Costantino Rozzi, che lo acquistò  per la misera cifra di venti milioni delle vecchie Lire e lo stipendiò  con il minimo sindacale (12 milioni di lire annui), definendolo uno straniero da "due lire". Il suo rendimento in campo fu proporzionale al suo costo, disputò 11 presenze in due anni, con l'ingrato compito, affidatogli dall'allora allenatore marchigiano Carletto Mazzone, di farsi servire in fuorigioco per perdere tempo nei minuti finali delle trasferte.


Tra le tante leggende più provinciali che metropolitane ricordiamo la storia del club ivoriano da cui Zahoui fu acquistato dall'Ascoli, che invece di riscuotere denaro per il suo trasferimento accettò, come controvalore tute da gioco ed attrezzature sportive. Un'altra leggenda narra che al primo allenamento con i marchigiani si presentò sul campo a piedi nudi come era abituato nel suo paese non sapendo che si trovava nella terra promessa della scarpa Made in Italy.

Fu presentato come «il nostro negretto dal grande futuro» e i tifosi locali, con fervida fantasia, lo ribattezzarono subito “Zigulì” in onore della famosa caramella alla frutta di moda negli anni Ottanta. Venne quindi ceduto al Nancy, si mormora per una cifra vicina ai 100 milioni e in Francia terminò la sua carriera, giocando poi con il Tolone e con il Nevers. 

Nel 1993 appese gli scarpini al chiodo per tornare in Costa d’Avorio ed iniziare l’attività di allenatore, senza però ottenere grandi risultati fino ad essere chiamato a sostituire Sven Goran Eriksson sulla panchina degli "Elefanti", raggiungendo la finale della Coppa D'Africa in Gabon nel 2012 dove perse ai rigori  contro lo Zambia.

È buffo vedere come il debutto di Francois sulla panchina della Costa D'Avorio avvenne (10 Agosto 2010 in amichevole a Londra nello stadio del West Ham) contro l'Italia, quel paese che in passato lo denigrò, battendola 1-0. Coincise con l'esordio in panchina degli azzurri di Cesare Prandelli e della sua Italia multietnica con l'oriundo Amauri e l'italianissimo Mario Balotelli. 

A volte il destino gioca dei brutti scherzi e pensare che era un calciatore da "due lire".

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