Friday 1 July 2011

Viorel Nastase: Il Tony Manero del calcio

Viorel Nastase, figlio di un famoso tennista rumeno, per non rimanere “schiacciato” da inevitabili confronti con il padre, cambiò sport, scegliendo il calcio. Calciatore di grande tecnica e classe sopraffina, faceva parlare di sé più per i suoi comportamenti extracalcistici che per le sue prestazioni in campo.


Proveniva dalla Steaua Bucarest, un club blasonato con cui aveva segnato un discreto bottino di reti. Poi si trasferì in Germania  e diventò una spina nel fianco per la società a causa della sua vita indisciplinata anche se collezionò 15 reti in 25 presenze. La dirigenza tedesca non vedeva l’ora di sbolognare quella pesante tegola a qualcun altro. Fortunatamente per i “crucchi” si presentò un’offerta di mezzo milione di marchi dallo sprovveduto Catanzaro, neo promosso in Serie A.

Viorel si presentò al pubblico italiano affermando: “Scommetto che farò dimenticare Palanca, e vi prometto gol e spettacolo”. La sua esperienza al Catanzaro è stata tra le più pittoresche in assoluto, si dice che i dirigenti della società calabrese fossero a volte costretti ad andarlo a cercare in discoteca in cui si trovava in stati pietosi: insomma, più che il re delle aree di rigore, pareva che il rumeno fosse diventato in breve tempo il re delle balere della zona. Bruno Pace l’allora allenatore delle Aquile rilasciò un’intervista in cui affermava che ai tempi della Serie A a Catanzaro nel 1982, qualcuno lo avvertì che il rumeno Nastase era ubriaco in discoteca. Andò a controllare e lo trovò sotto il tavolo, sfatto. Il calciatore gli offrì pure da bere non curante della disastrosa situazione in cui si trovava. Il giorno dopo sui giornali locali scrissero che pure Pace era andato a bere e scoppiò un casino indicibile in società

Ai tempi, unico straniero dei giallorossi del Catanzaro, collezionò in tre stagioni appena tre gol praticamente uno per stagione; se ne ricorda uno a Como nell’anno migliore del Catanzaro 1981/82, in cui arrivarono sesti  ed un altro l’anno seguente in casa contro l’Avellino. Proprio nel 1982/83 Nastase sarà il simbolo della retrocessione in B della formazione calabrese. Oltre a lui, a sfasciare le i giallorossi ci pensarono anche altri sventurati giocatori di basso profilo. Ma un anno dopo fece di peggio. Tutti si aspettavano che nella serie cadetta il ragazzo facesse la differenza ed invece il club calabrese crollo’ nientemeno che in Serie C1.

E poi Viorel se ne andò in Austria e nel 1985 lasciò definitivamente il calcio giocato. C'è una leggenda metropolitana in cui si dice che apri’ in società con un austriaco una casa chiusa vicino a Salisburgo. Con la caduta del regime di Nicolae Ceaușescu,  ritornò in Romania per aprire diversi locali a luci rosse nella capitale rumena.

Oltre alle voci non si hanno notizie documentabili su di lui, probabilmente sarà rinchiuso in uno dei suoi bordelli con una forte emicrania a causa della sbornia presa la notte precedente. Se le prestazioni fuori dal campo di Viorel potessero essere tradotte in termini calcistici non si parlerebbe più di Nastase come di un bidone ma di uno dei più grandi calciatori che abbiano solcato ed animato i palcoscenici calcistici italiani.

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