Tuesday 1 January 2013

Costantino Rozzi: Il Presidente dai calzini rossi



È noto al pubblico sportivo di tutta Italia come l'indimenticato presidente dell'Ascoli Calcio. Questo per far capire quanto fosse passionale e battagliero il personaggio Costantino Rozzi.

Diplomatosi geometra nel 1948, proseguì la tradizione paterna diventando imprenditore edile e realizzò diversi Stadi in centro e Sud Italia tra cui l'impianto Del Duca di Ascoli Piceno. Innamoratosi del calcio, rivelò la Del Duca Ascoli, il 6 giugno 1968 ed ingaggiò l'allenatore Carlo Mazzone. Rozzi riuscì, nel giro di soli quattro anni, a traghettare la squadra nel campionato cadetto fino a giungere, nella stagione '74-75, alla massima divisione. Fino alla morte di Rozzi essa vi avrebbe poi disputato ben quattordici campionati, conquistandosi così una tradizione di tutto rispetto fra i club provinciali di tutta Italia. Lungimiranti in tal senso le intuizioni di mercato del Presidente, che ha saputo portare nel corso degli anni nel Piceno campioni del calibro di Adelio Moro, Pietro Anastasi, Bruno Giordano, Dirceu, Walter Junior Casagrande ed Oliver Bierhoff. 

Curiosa la parentesi che portò Oliver Bierhoff ad Ascoli. Rozzi legato ai prodotti tipici della sua terra voleva aiutare la città a farsi conoscere pure all'estero e così, grazie ad una sua intuizione di marketing, si cinse di prendere Bierhoff in prestito dall'Inter non tanto per avvalersi delle prestazioni sportive del ragazzo ma per avere un testimonial a costo zero; per spingere nel mercato tedesco il prodotto per eccellenza di Ascoli: le olive ossia Oliver all'ascolana. Peccato che il tedesco raggiungerà il successo quando vestirà un'altra maglia bianconera, quella dell'Udinese.

Costantino fu una vera icona del calcio dell'epoca, insieme ad altri storici presidenti come Romeo Anconetani, Angelo Massimino e Antonio Sibilia, grazie alla tenace difesa di questo calcio provinciale, unita alle sue doti di schiettezza, simpatia e verve popolare. Come non ricordarlo, il Patron durante le partite si presentava allo stadio indossando dei calzettoni color rosso fuoco, un rito scaramantico mai abbandonato.

La scomparsa di Costantino  avvenne il 18 dicembre 1994 e si stima che oltre 20.000 persone resero omaggio alla salma. Dopo la sua morte per l'Ascoli si susseguirono diversi presidenti, in un periodo di permanenza in Serie C1 e Serie B, riuscendo solo dopo 13 anni, per ripescaggio nella stagione 2005-2006, ad avere un posto in Serie A.

Cavaliere del lavoro dal 1974, Costantino Rozzi ricevette nel 1989 la laurea honoris causa in sociologia. A Rozzi sono intitolati: la curva sud dello stadio Del Duca, che tradizionalmente ospita la tifoseria bianconera, un viale, una piazza nei pressi dello stadio stesso e un palazzetto per lo sport a Villa Pigna, frazione di Folignano (AP).

Con il suo modo di fare schietto, fece la fortuna di trasmissioni televisive quali "Il processo di Biscardi", che registrava  il record  degli ascolti ogni qualvolta il grande Costantino era l'ospite.

Oggi fa sorridere sentire alcuni giornalisti, gli stessi che lo criticavano o lo accusavano di vittimismo, sposare le cause che Costantino portava avanti contro lo strapotere delle grandi e dei soldi: battaglie contro i bilanci che non potevano essere veritieri, contro le troppe spese di gestione che non potevano coprire gli incassi reali e che avrebbero portato il calcio alla rovina.

No comments:

Post a Comment