L'incontro valevole per le
qualificazioni del Campionato Europeo del 2000 fra Croazia e Serbia
richiamò l'attenzione di mezzo mondo. L'orrore della guerra
della Penisola Balcanica, che iniziò nel 1991 e terminò nel
1995, era ancora vivo nei cuori della gente e la partita doveva
essere il primo grande segnale popolare della riconciliazione nei Balcani.
La prima tappa fu
Belgrado, ma la partita che si sarebbe dovuta disputare il 27 marzo 1999,
fu annullata, perché tre giorni prima erano cominciati i bombardamenti della
Nato sulla Serbia e sul Kosovo, aventi l'intento di fermare sia le
persecuzioni del governo serbo contro gli albanesi kosovari e sia di
provocare la caduta del regime di Milosevic, che avrebbe dovuto spianare la
strada della Serbia verso la democrazia.
La partita
dell'andata si giocò invece il 18 Agosto 1999 e per la Serbia non fu solo un
match contro l'odiata Croazia, per sottolineare con una vittoria un predominio
nazionalistico, ma fu ancor più drammatico in quanto segnava uno scontro interno
tra il regime di Milosevic e la sua opposizione. Il Governo comprò 20.000
biglietti per quella partita, per evitare di trovarsi in minoranza allo stadio
ed essere vittima di proteste da parte degli avversari politici. Si ricorda che
i tifosi croati non furono ammessi alla visione della partita in terra serba
per motivi di sicurezza. Durante il match ci fu un black-out elettrico e la
partita si concluse con un misero 0-0.
Il ritorno si
giocò a Zagabria in Ottobre dello stesso anno. Era molto importante per la
Croazia vincere per qualificarsi mentre la Serbia sarebbe bastato un pareggio.
L'atmosfera dello stadio era dissipata e non c'erano fans serbi. Sarebbe stata
una strage se fossero stati ammessi alla visione del match in terra croata. La partita finì
2-2 con la Serbia qualificata e la Croazia eliminata, perdendo di conseguenza la sua
posizione di predominio nazionalistico sulla penisola balcanica.
Giusto
ricordare alla fine del primo tempo il giocatore serbo Zoran Mirkovic si alzò
da terra per afferrare i testicoli di Robert Jarni. Il calciatore fu espulso e
avviandosi all'uscita mostrò al pubblico di casa il gesto delle 3 dita, Sloga Srbina Spasava che
significa: l'unità salva la Serbia. Rischiò il linciaggio ed a causa di quel comportamento
saltò il torneo di Euro 2000.
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