Viorel Nastase, figlio di un famoso
tennista rumeno, per non rimanere “schiacciato” da inevitabili confronti con il
padre, cambiò sport, scegliendo il calcio. Calciatore di grande tecnica e classe
sopraffina, faceva parlare di sé più per i suoi comportamenti extracalcistici
che per le sue prestazioni in campo.
Proveniva dalla Steaua Bucarest,
un club blasonato con cui aveva segnato un discreto bottino di reti. Poi si trasferì in Germania e diventò una
spina nel fianco per la società a causa della sua vita indisciplinata anche se
collezionò 15 reti in 25 presenze. La dirigenza tedesca non vedeva l’ora di
sbolognare quella pesante tegola a qualcun altro. Fortunatamente per i “crucchi”
si presentò un’offerta di mezzo milione di marchi dallo sprovveduto Catanzaro,
neo promosso in Serie A.
Viorel si presentò al pubblico
italiano affermando: “Scommetto che farò dimenticare Palanca, e vi prometto
gol e spettacolo”. La sua esperienza al Catanzaro è stata tra le più
pittoresche in assoluto, si dice che i dirigenti della società calabrese
fossero a volte costretti ad andarlo a cercare in discoteca in cui si trovava
in stati pietosi: insomma, più che il re delle aree di rigore, pareva che il
rumeno fosse diventato in breve tempo il re delle balere della zona. Bruno Pace
l’allora allenatore delle Aquile rilasciò un’intervista in cui affermava che
ai tempi della Serie A a Catanzaro nel 1982, qualcuno lo avvertì che il rumeno
Nastase era ubriaco in discoteca. Andò a controllare e lo trovò sotto il
tavolo, sfatto. Il calciatore gli offrì pure da bere non curante della
disastrosa situazione in cui si trovava. Il giorno dopo sui giornali locali scrissero
che pure Pace era andato a bere e scoppiò un casino indicibile in società.
Ai tempi, unico straniero dei
giallorossi del Catanzaro, collezionò in tre stagioni appena tre gol praticamente
uno per stagione; se ne ricorda uno a Como nell’anno migliore del Catanzaro
1981/82, in cui arrivarono sesti ed un
altro l’anno seguente in casa contro l’Avellino. Proprio nel 1982/83 Nastase
sarà il simbolo della retrocessione in B della formazione calabrese. Oltre a
lui, a sfasciare le i giallorossi ci pensarono anche altri sventurati giocatori
di basso profilo. Ma un anno dopo fece di peggio. Tutti si aspettavano che
nella serie cadetta il ragazzo facesse la differenza ed invece il club
calabrese crollo’ nientemeno che in Serie C1.
E poi Viorel se ne andò in
Austria e nel 1985 lasciò definitivamente il calcio giocato. C'è una leggenda metropolitana
in cui si dice che apri’ in società con un austriaco una casa chiusa vicino a
Salisburgo. Con la caduta del regime di Nicolae Ceaușescu, ritornò in Romania per aprire diversi locali a luci rosse nella capitale rumena.
Oltre alle voci non si hanno notizie documentabili su di lui, probabilmente sarà rinchiuso in uno dei suoi bordelli con una forte emicrania a causa della sbornia presa la notte precedente. Se le prestazioni fuori dal campo di Viorel potessero essere tradotte in termini calcistici non si parlerebbe più di Nastase come di un bidone ma di uno dei più grandi
calciatori che abbiano solcato ed animato i palcoscenici calcistici italiani.
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