È noto al pubblico sportivo di tutta Italia come l'indimenticato presidente dell'Ascoli Calcio. Questo per far capire quanto fosse passionale e battagliero il personaggio Costantino Rozzi.
Diplomatosi geometra nel 1948, proseguì la tradizione
paterna diventando imprenditore edile e realizzò diversi Stadi in centro e Sud
Italia tra cui l'impianto Del Duca di Ascoli Piceno. Innamoratosi del
calcio, rivelò la Del Duca Ascoli, il 6 giugno 1968 ed ingaggiò l'allenatore
Carlo Mazzone. Rozzi riuscì, nel giro di soli quattro anni, a traghettare la
squadra nel campionato cadetto fino a giungere, nella stagione '74-75, alla
massima divisione. Fino alla morte di Rozzi essa vi avrebbe poi disputato ben quattordici
campionati, conquistandosi così una tradizione di tutto rispetto fra i club
provinciali di tutta Italia. Lungimiranti in tal senso le intuizioni di mercato
del Presidente, che ha saputo portare nel corso degli anni nel Piceno campioni
del calibro di Adelio Moro, Pietro Anastasi, Bruno Giordano, Dirceu, Walter
Junior Casagrande ed Oliver Bierhoff.
Curiosa la parentesi che portò Oliver Bierhoff ad
Ascoli. Rozzi legato ai prodotti tipici della sua terra voleva aiutare la
città a farsi conoscere pure all'estero e così, grazie ad una sua
intuizione di marketing, si cinse di prendere Bierhoff in prestito
dall'Inter non tanto per avvalersi delle prestazioni sportive del ragazzo ma
per avere un testimonial a costo zero; per spingere nel mercato tedesco il
prodotto per eccellenza di Ascoli: le olive ossia Oliver all'ascolana.
Peccato che il tedesco raggiungerà il successo quando
vestirà un'altra maglia bianconera, quella dell'Udinese.
Costantino fu una vera icona del calcio dell'epoca,
insieme ad altri storici presidenti come Romeo Anconetani, Angelo Massimino e
Antonio Sibilia, grazie alla tenace difesa di questo calcio provinciale, unita
alle sue doti di schiettezza, simpatia e verve popolare. Come non ricordarlo,
il Patron durante le partite si presentava allo stadio indossando dei
calzettoni color rosso fuoco, un rito scaramantico mai abbandonato.
La scomparsa di Costantino avvenne il 18 dicembre
1994 e si stima che oltre 20.000 persone resero omaggio alla salma. Dopo
la sua morte per l'Ascoli si susseguirono diversi presidenti, in un periodo di
permanenza in Serie C1 e Serie B, riuscendo solo dopo 13 anni, per ripescaggio
nella stagione 2005-2006, ad avere un posto in Serie A.
Cavaliere del lavoro dal 1974, Costantino Rozzi ricevette
nel 1989 la laurea honoris causa in sociologia. A Rozzi sono intitolati: la
curva sud dello stadio Del Duca, che tradizionalmente ospita la tifoseria
bianconera, un viale, una piazza nei pressi dello stadio stesso e un palazzetto
per lo sport a Villa Pigna, frazione di Folignano (AP).
Con il suo modo di fare schietto, fece la fortuna di
trasmissioni televisive quali "Il processo di Biscardi", che
registrava il record degli ascolti ogni qualvolta il grande
Costantino era l'ospite.
Oggi fa sorridere sentire alcuni giornalisti, gli stessi
che lo criticavano o lo accusavano di vittimismo, sposare le cause che
Costantino portava avanti contro lo strapotere delle grandi e dei soldi:
battaglie contro i bilanci che non potevano essere veritieri, contro le troppe
spese di gestione che non potevano coprire gli incassi reali e che avrebbero
portato il calcio alla rovina.
No comments:
Post a Comment