Thursday, 1 November 2018

Ivan "Ivica" Surjak: la porta di casa stregata

Correva la calda estate del 1982 e l’Udinese Calcio si coccolava il suo capitano Franco Causio fresco Campione del Mondo con l'Italia. Il Presidente Lamberto Mazza, con l’allora General Manager Francesco Dal Cin, lavoravano per trasformare una società di provincia che lottava per la salvezza in una squadra più blasonata.

Ingaggiarono dal Paris Saint Germain, Ivan "Ivica" Surjak, jugoslavo, mezzapunta estrosa, 191 cm di potenza, specialista nei calci piazzati. Con il club francese fece 33 presenze ed 11 reti.

Surjak in quella stagione collezionò un numero imprecisato di legni colpiti durante le partite casalinghe. Le porte di casa sembravano stregate. Oramai a stagione inoltrata, Enzo Ferrari, allenatore dei bianconeri, insospettito, chiese ad un suo assistente di verificare le dimensioni di quelle porte. Il responso fu tragicomico,  le porte erano basse di quasi 5 centimetri. Senza comunicarlo a nessuno con il rischio di essere penalizzati, misero le porte a norma. L’Udinese arrivò sesto in campionato, collezionando 6 vittorie, 20 pareggi e 4 sconfitte. Dal canto suo, Ivan terminò la stagione vestendo la casacca bianonera 29 volte e segnando 2 goal, uno solo su punizione.

La stagione seguente si accasò in Spagna ed a Udine arrivò Arthur Antunes Coimbra in arte Zico, il quale grazie alle porte regolamentari si confermò specialista delle punizioni, surclassando il suo sfortunato predecessore.

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