Saturday, 1 March 2014

Vassilis Hatzipanagis: dalla Russia con amore

Seduti a tavola tra vecchi amanti calciofili ci avventurammo in uno sproloquio iperbolico sui veri grandi del mondo pallonaro: Pelé, Di Stefano, Maradona, Ronaldo ma Mauros Tsimionatos, carissimo amico, se ne uscì con il nome di Vassilis Hatzipanagis.  

Vassilis nacque da rifugiati politici greci a Tashkent, in Uzbekistan nel 1954 ed iniziò la sua carriera calcistica con Pakhtakor di Tashkent ed assunse la cittadinanza sovietica per giocare in quello che i comunisti chiamavano campionato amatoriale.


Vassilis giocò 96 partite per Pakhtakor prima dei 20 anni ed attirò l'attenzione degli osservatori delle rappresentative nazionali; vestì tutte le maglie delle giovanili per l'URSS giocando al fianco del grande Oleg Blokhin nella squadra maggiore, segnando nel suo debutto nella qualificazione olimpica.

Le cose iniziarono ad  andare male quando  la situazione politica in Grecia cambiò drasticamente con il rovesciamento della giunta militare e il ritorno alle elezioni democratiche nel 1974, molte decine di migliaia di greci esuli ritornarono a casa. La famiglia di Hatzipanagis decise di ritornare con la benedizione dell'URSS. Un agente di Mosca organizzò il contratto per Vassilis con Iraklis Thessaloniki , una squadra di secondo livello in quello che i russi consideravano come un campionato di seconda classe. Il difetto contrattuale che condizionò inesorabilmente la carriera del giovane fu la durata del contratto di 10 anni, mossa studiata dall’agente russo per far pagare lo sgarro del ragazzo di aver rinunciato alla cittadinanza russa per quella greca e, inoltre, per evitare alle squadre sovietiche di trovarlo nelle competizioni europee a vestire una maglia di una diretta concorrente .

Nonostante le grandi richieste da parte delle più blasonate squadre europee tra cui Arsenale, Lazio, Porto, Stoccarda, l’Iraklis rifiutò sempre di negoziare . Hatzipanagis riempiva le tribune e le folle impazzite per il fenomeno di casa non avrebbero perdonato la dirigenza per una sua possibile cessione. Vassilis, pur essendo vincente in tribunale per la rescissione del suo contratto, non ebbe la possibilità di lasciare la Grecia a causa di irregolarità della giustizia greca.

Anche se il suo desiderio era di poter giocare in un campionato più importante non smise mai di dare tutto per la sua squadra. Nei suoi  15 anni all’Iraklis diventò il più grande di sempre come Maradona fu per Napoli.
L'altra grande tristezza nella sua storia fu la sua carriera internazionale. Giocò per la Grecia solo in un’amichevole poco dopo il suo arrivo e stupí le platee come al solito, ma la FIFA decise che era ineleggibile per poter giocare con la squadra nazionale greca a causa delle sue precedenti quattro partite per la squadra olimpica dell'URSS. Purtroppo i greci, causa mix di apatia e di impotenza non hanno mai cercato di ribaltare la sentenza ed al mondo calciofilo fu negato di vedere uno dei più grandi talenti di tutti i tempi in una cornice internazionale.

La prossima volta che qualcuno cerca di imbambolarvi, nel bar sotto casa, con le solite storie di chi è il più forte di sempre, ricordate loro che per tutti i capelli lisci che può avere Lionel Messi non potrá mai competere con la chioma riccioluta di Vassilis Hatzipanagis.

La storia di Vassilis è probabilmente la più grande storia del calcio moderno, tristemente offuscata dalle macchinazioni della politica.

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