Monday, 18 July 2022

Arthur Friedenreich: La prima Superstar del Futebol Brasileiro

Arthur Friedenreich non rappresenta solo una pagina gloriosa nella storia del calcio brasiliano, ma anche un'epica leggenda scritta con i suoi piedi. Il primo grande fuoriclasse del futebol brasileiro non si limitò a rivoluzionare lo stile di gioco: con i suoi 1.239 gol, Friedenreich divenne un mito vivente e un simbolo di eccellenza calcistica. Tra i numerosi soprannomi che guadagnò nel corso della sua carriera, i più celebri furono "El Tigre" e "O Rei do Futebol".

"El Tigre" gli fu attribuito per i suoi occhi chiari, che evocavano la ferocia e la determinazione di una tigre in campo, capace di segnare in qualsiasi situazione.

"O Rei do Futebol" (Il Re del Calcio) fu un titolo che sottolineava la sua supremazia e il ruolo fondamentale che ebbe nella creazione di un nuovo stile di gioco. Sebbene in seguito Pelé divenne noto come "O Rei", molti continuarono a considerare Friedenreich come il vero e originale "O Rei" del calcio.

Il 29 maggio 1919, la notte in cui il Brasile conquistò l’Americanino, l’odierna Coppa America, le strade di Rio de Janeiro esplosero in una celebrazione che segnava un cambiamento profondo e una liberazione collettiva. Per la prima volta, il Brasile aveva dominato un intero continente con uno stile inconfondibile, abbandonando le rigide regole del calcio britannico. Era nato il futebol brasileiro, un calcio che danzava e incantava, con Friedenreich come suo eroe.

Nato nel 1892 a São Paulo, da padre tedesco e madre afro-brasiliana, Friedenreich incarnava un Brasile multietnico e complesso. In un'epoca in cui il calcio era riservato alle élite bianche, lui, con la pelle scura e le radici miste, sfidava le barriere sociali e razziali. Giocava con una grazia senza precedenti, unendo tecnica, creatività e velocità in un modo che nessun europeo aveva immaginato.

Ma non era solo il suo stile a impressionare; erano i numeri che lo consacravano. Con 1.239 gol, Friedenreich non solo guidò il Brasile alla gloria continentale, ma segnò una svolta nella storia del calcio mondiale. Ogni gol rappresentava un passo verso un calcio più libero, creativo e brasiliano. Il suo gioco, influenzato dalle tradizioni culturali locali, divenne il modello per generazioni future dei calciatori verdeoro.

Friedenreich superò gli ostacoli imposti dal razzismo e dalle divisioni sociali, trasformando il calcio in uno strumento di inclusione che univa le diverse classi sociali e le etnie del Brasile. La sua popolarità e il suo successo prepararono il terreno per un calcio conosciuto e ammirato in tutto il mondo per la sua bellezza e il suo spirito.

In definitiva, Friedenreich non segnò solo la nascita di uno stile di gioco, ma creò una cultura calcistica che esalta l'inclusività, la creatività e il talento individuale. I suoi 1.239 gol non sono solo numeri, ma i segni di una rivoluzione che trasformò il calcio in Brasile e lo rese un fenomeno globale, capace di unire un'intera nazione sotto la bandiera del jogo bonito.

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