Tuesday 1 December 2015

Germania dell'Est e Matthias Sammer: L'ultima partita della defunta DDR

Il 9 Novembre 1989 crollò il muro di Berlino ed il 3 Ottobre 1990 la DDR, Repubblica Democratica Tedesca, la rinomata Germania dell'Est cessò politicamente di esistere come stato indipendente ed entrò a far parte della BRD, Repubblica Federale Tedesca, la Germania Ovest. Nei giorni in cui il muro di Berlino veniva abbattuto, la DDR avrebbe dovuto giocare l’ultima partita del girone di qualificazione ai Mondiali di Italia 1990 contro l’Austria. Austria che poi sara' la futura avversaria dell’Italia nella prima partita del girone delle famose notti magiche. La squadra della Germania dell'Est del 1989 era probabilmente la più talentuosa che avesse mai avuto: c’era Matthias Sammer ex Internazionale, l’ex giocatore della Lazio Thomas Doll, l’ex informatore della Stasi Ulf Kirsten, la stella Andreas Thom, Uwe Rosler ex Manchester City e molti altri.

Nei giorni precedenti la partita contro i cugini austriaci, il ritiro in cui la nazionale della DDR si stava allenando fu invaso da giornalisti, procuratori e dirigenti dei club occidentali. I calciatori erano più al telefono con agenti o direttori sportivi che in campo con l’allenatore, visto che da quel momento sarebbero stati liberi di trasferirsi nel ricco Ovest. La confusione di quei giorni furono la causa principale della sconfitta contro l’Austria, un roboante 3 a 0 sul campo. Con questo risultato la Germania dell’Est non si qualificò per soli due punti ai Mondiali. Pochi giocatori tedeschi sembrarono sinceramente dispiaciuti, gli altri avevano in testa solo le loro carriere professionali.


Nel mese di Febbraio del 1990 la nazionale della Germania dell’Est fu inclusa comunque nei sorteggi per le qualificazioni ai Campionati Europei del 1992 che si sarebbero disputati in Svezia. Era già chiaro che la DDR avrebbe cessato di esistere da lì a pochi mesi e la partita contro il Belgio, in programma per il 12 settembre, fu declassata a semplice amichevole. La maggior parte dei giocatori più forti della DDR si erano già trasferiti in Bundesliga e decisero di non rispondere alla convocazione per evitare infortuni in una partita senza alcun tipo di valore sportivo. Al ritiro ci presentarono una decina di giocatori: i più giovani, che volevano sfruttare l’opportunità per mettersi in mostra e rimediare qualche contratto con una squadra occidentale, ma anche quelli che tenevano a giocare l’ultima partita nella storia della nazionale della Germania orientale.


L’unico giocatore di livello internazionale che rispose alla chiamata fu Matthias Sammer, che all’epoca giocava già per lo Stoccarda. Quando arrivò al ritiro della nazionale, vedendo solo una decina di giocatori, fu titubante nel rimanere con i pochi compagni di squadra.

I giocatori disponibili il giorno della partita, che si giocò a Bruxelles, furono in tutto 14, tra cui due portieri e tre debuttanti. I giocatori tedeschi che scesero in campo, nonostante fossero giovani e delle seconde scelte, giocarono tutti al massimo e dominarono la partita. Sammer, capitano e vero leader, segnò due gol che permisero alla nazionale della DDR di vincere l’ultima partita della sua storia.


Il rosso Matthias qualche anno dopo, diventerà uno dei protagonisti della vittoria della Germania unificata all’Europeo '96 giocato in Inghilterra, permettendogli di vincere il Pallone d’oro nello stesso anno. Leader si nasce, non si diventa.

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